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La nostra Associazione è affiliata come Società Sportiva alla F.I.Wu.K (Federazione Italiana Wushu Kung fu) e all'Ente di Promozione Sportiva CSEN.
http://www.fiwuk.com/ http://www.csen.it/
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giovedì 6 maggio 2010
Sanda
La formazione della Repubblica Popolare Cinese (1949) ha comportato il controllo da parte del governo di quello che è diventato uno sport nazionale: il Wushu. L’organizzazione prevedeva una parte dedicata al combattimento, il Sanda. Il Sanda trae le sue origini dal Lei Tai, piattaforma rialzata sul quale si svolgevano le gare tra le diverse scuole di arti marziali. Non esistevano particolari restrizioni e gli incontri finivano spesso in tragedia. Il governo cinese, fece riunire diversi maestri del paese per creare una disciplina nella quale potessero confrontarsi atleti provenienti da stili differenti. Arricchito da un preciso regolamento a tutela dei combattenti, nacque tra gli anni 60-70 lo sport denominato Sanda.
Il Sanda (conbattimento libero) o Sanshou (mano libera) è il combattimento sportivo a contatto pieno originato dal wushu moderno.
Il combattimento libero del wushu tradizionale è più comunemente conosciuto invece con il termine Lei Tai (Piattaforma rialzata).
E' bene precisare che non si tratta assolutamente di uno stile di Gong fu ma un estratto di tecniche e di allenamenti che prendono spunto dai vari stili tradizionali o moderni che hanno come loro unico scopo il combattimento sportivo.
Combattimenti di Sanda si possono vedere ormai durante qualsiasi gara o manifestazione relativa al Wushu e sta conoscendo la via del professionismo in qualche nazione, negli USA in particolare ma anche in Italia. Pur apparendoci come una disciplina nuova, le sue origini si perdono nelle scuole di Wushu cinesi, esistenti dalla notte dei tempi delle arti marziali. In principio c’era appunto il 'LeiTai', termine con il quale siamo soliti indicare la piattaforma rialzata dove si svolgono i combattimenti: due contendenti si confrontavano applicando le tecniche più efficaci apprese durante la pratica tradizionale, con l’obiettivo di mettere KO l’avversario. Tutte le più efficaci tecniche di lotta e di presa venivano applicate insieme alle oggi più note tecniche di calcio e di pugno. I contendenti potevano combattere a mani nude o con armi praticamente senza regole prefissate. Insomma un combattimento completo dove ogni scuola poteva esprimersi secondo il proprio stile.
Purtroppo quel genere di combattimento, in cui i contendenti miravano a dimostrare la loro superiorità mettendo KO l’avversario, spesso si concludevano in maniera cruenta, con infortuni gravi che compromettevano l’attività dei combattenti e a volte la morte, per via delle devastanti tecniche eseguite. Pare che durante i campionati nazionali cinesi di Wushu del 1928 a Nankino (Cina orientale) si svolsero sul LeiTai dei combattimenti di una tale brutalità che ai 12 finalisti fu proibito di combattere per non rischiare di perdere la vita. Tutto questo era insostenibile.
IL SANDA OGGI
Quando negli anni 60 il Wushu si stava trasformando in uno “sport” moderno per mano del governo cinese perdendo gran parte del proprio contenuto 'chan' o 'zen', venne dato il mandato ai più grandi maestri di tutta la Cina di riorganizzare l’enorme patrimonio tecnico per creare uno stile di combattimento con regole precise secondo le quali combattenti provenienti da scuole diverse potessero confrontarsi sullo stesso piano.
Al fine di limitare gli infortuni venne inoltre deciso di adottare delle opportune protezioni, tutt’ora utilizzate. Nasceva quella disciplina che tutti in Italia conosciamo sotto il nome di Sanda, mentre all’estero, in particolare negli USA, prende il nome di Sanshou oppure Chinese Kickboxing.
Anche un occhio non abituato a vedere sport da combattimento, e che potrebbe reputare uguali le discipline in cui si portano colpi di mano e di piede, riesce a riconoscere immediatamente che la tecnica principale del Sanda sono le proiezioni estratte dal Wushu tradizionale.
Il Sanda infatti ha mutuato queste tecniche dalla lotta cinese, o Shuai Jiao.
Altre discipline simili, come ad esempio la Thai Boxe, fanno un certo uso delle proiezioni però ricoprono un ruolo di secondo piano.
Se le proiezioni eseguite non influenzano il punteggio finale difficilmente saranno applicate dai contendenti.
La Thai Boxe in particolare è stata fortemente influenzata dal mondo delle scommesse che la circonda: solitamente infatti viene pagato un premio differente a seconda della tecnica utilizzata nel momento in cui viene messo KO un combattente ed in genere si paga di più per un calcio circolare alto, o Tae Kaen Ko, portato con la tibia sulla testa dell’avversario.
E’ logico allora che chi affronta un incontro di Thai Boxe punterà a mettere KO l’avversario con un calcio circolare alto, facendone di conseguenza un uso sistematico. Oltretutto nella Thai Boxe e’ permesso bloccare l’avversario e colpirlo, essendo il clinch considerato in tutto e per tutto una distanza di combattimento.
Nel Sanda invece vige una regola che una tecnica di proiezione deve essere eseguita entro un lasso di tempo non superiore ai 3 secondi, tempo oltre il quale l’arbitro interromperà l’azione e farà riprendere l’incontro al centro del LeiTai. Questo per non penalizzare il realismo dell’incontro e per renderne il ritmo più fluido.
Sono stati creati veri e propri circuiti sia a livello nazionale che mondiale all'interno dei quali ci si può misurare nell'applicazione più marziale dell'arte.
Accanto a questa disciplina vi è il Semi Sanda (qingda), da considerare come un combattimento light, cioè senza affondare i colpi e le vittorie vengono assegnate sommando i punteggi relativi ai colpi portati a bersaglio.
Sia nel Sanda che nel Semi Sanda vengono molto valorizzate le tecniche di proiezione che rendono la gara molto spettacolare.
Impostazione tipica dello Shaolin Sanshou (combattimento dello Shaolin Kung-Fu del monastero), il sanda (combattimento libero cinese) è costituito da tecniche offensive e difensive le cui basi sono state tratte dai vari metodi di boxe cinese, applicate nel combattimento in maniera flessibile a seconda delle varie situazioni presenti in un confronto con l’avversario.
Nel praticare il sanda l’atleta inizia dalle semplici tecniche di braccia, gambe e proiezioni oltre che allo studio della “guardia” per poi passare a combinazioni avanzate e a differenti tipi di spostamento. Naturalmente il regolamento delle competizioni non concede l’applicazione di tecniche considerate pericolose come colpi alle articolazioni, agli organi genitali e nemmeno l’uso di ginocchia e di gomiti che potrebbero danneggiare l’avversario; inoltre, sia nell’allenamento che nelle competizioni, l’uso di adeguate protezioni preserva gli atleti da gravi infortuni.
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